lunedì 7 aprile 2014

Asterisco #4

DIALOGO SUI MASSIMI SISTEMI RIPRODUTTIVI


Me lo ricordo ancora. Non riuscivo a capirci un bel niente. Troppe metafore. Mio padre ancora non si rendeva conto che stavo giungendo alla fase in cui erano da preferire spiegazioni forse un po' più esplicite, o per lo meno più chiare. 

Gli ci vollero esempi su esempi per farmi capire come c'era finito il mio cuginetto nel pancione della zia (cugino di cui, tra l'altro, ignoravo l'esistenza fino al giorno in cui vidi la suddetta con un qualcosa che andava ad imporre il suo generoso diametro ad altezza "punto vita"). 

Ma ancora più complesso era capire la "seconda fase": ok come c'è entrato... ma adesso come ci esce da lì?

Mi ponevo problemi strategici. E avevo solo 4 anni.


Certo, ora è facile riderci su... Ma se mi fossi trovato io al posto di mio padre?

Una mia amica era a tavola con suo figlio, un bambino molto intelligente. Non andava ancora a scuola e già sapeva leggere bene. 

Il piccolo mangiava tenendo lo sguardo perso da qualche parte, forse nei suoi pensieri, o forse...

"Mamma, che significa vergine?"

La mia amica è una a cui piace avere un rapporto aperto e sereno con i figli, moderna, colta, raffinata. Non è di quelle che si fanno cogliere dall'imbarazzo nell'affrontare certi argomenti. O almeno, non lo da a vedere. Giusto un leggero tremolio della voce, ma appena percettibile...

"Tu lo sai, mio tesoro, che ci sono delle differenze tra maschietti e femminucce?"

La stava prendendo larga, ma non troppo.

Il bambino inclinò il capo e annuì.

"Devi sapere che le differenze che ci sono tra un uomo e una donna sono molto importanti...", e iniziò una dettagliata descrizione di certe peculiarità anatomiche, cercando il più possibile di attenersi ad una terminologia specifica, esatta e chiara, mirata, se non altro, ad arricchire il delicato vocabolario del bambino.

Dopo di ché passò a spiegare per quale motivo "maschietti e femminucce non sono uguali", giungendo così a quella fase conclusiva del discorso in cui le tanto importanti differenze dovrebbero arrivare a magnificarsi in un atto sublime e speciale, tanto caro ai bisogni demografici della razza umana.



Il bimbo continuava ad ascoltare senza batter ciglio, giusto qualche masticata tra un boccone e l'altro.

"Quindi, quando l'uomo e la donna si uniscono in questo rapporto, si instaura un legame profondo tra i due. Però, finché... questa cosa che la mamma ti ha appena descritta non avviene, si dice che la donna è ancora vergine. Ecco spiegato cosa significa questa parolina. E' tutto chiaro?"

Il bambino rimase in silenzio per un po'. Poi assunse un'espressione incerta, perplessa, sembrava anche leggermente insoddisfatto.

Col ditino indicò qualcosa sulla tavola: "Ma allora perché qui c'è scritto olio extra vergine?"



4 commenti:

  1. Applicare sempre il pensiero parallelo quando ti chiedono qualcosa. Specialmente se era un'altra cosa... ;)

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  2. Di extravergine in giro c'e' solo l'olio ormai!
    XD

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    1. Ma quelle penne sono tue? A me piacciono tantissimo le penne biro! Specialmente quelle colorate : )

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    2. In casa mia le penne non mancano mai

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