OGGI HO SBAGLIATO I CALZINI!
No, a dir la verità li ho indovinati. Anzi, li ho azzeccati. Erano abbinati bene al pantalone che avevo scelto. Il quale, però, ho deciso di cambiarlo.
Per due motivi.
Il primo: mi stringeva un po', sto ingrassando. Mia moglie mi dice che “non è vero, è la tua impressione”. La circonferenza del pantalone mi dice che mia moglie ricorre ad un sistema metrico forse troppo indulgente.
Il secondo: mi va anche un po' corto. Quando cammino mi si vedono i calzini, e la cosa mi farebbe sentire a disagio e camminerei come Walter Matthau. Sarò forse diventato più alto? E' improbabile. Magari è proprio l'indumento stesso a fare brutti scherzi, e allora mi sento in colpa perché ho dubitato del sistema metrico di mia moglie.
Era un pantalone beige. Calzini, ovviamente, in tinta, un beigiolino-giallino chiaro, discreto. Cambio pantalone, ne metto uno marrone, il solito, comodo. Non cambio i calzini, me ne dimentico. Quando mi siedo mi si vedono solo le caviglie. Risaltano sull'insieme che è un orrore.
Faccio il disinvolto, e quando faccio il disinvolto io, pare che un apparato di frecce lampeggianti al neon cominci ad indicarmi con effetti luce intermittenti.
Chi mi guarda pensa: quel tizio ha sbagliato i calzini.
E fa pure il disinvolto.
E' questo che non mi spiego: i calzini erano giusti. Lo erano fin dall'inizio. Perché a nessuno verrebbe da pensare: hei, guarda che buffo quel tizio, ha sbagliato i pantaloni!
E allora mi pronuncio in difesa dei miei calzini! Sono giusti.
Sono pure comodi, tra l'altro, freschi, di cotone, giusto l'elastico è un po' lento e ogni tanto mi calano, ma vuoi mettere che piacere e che sensazione di appagamento quando me li tiro su? Il polpaccio e la caviglia si fondono in un'armoniosa carezza. Sono giusti e basta. E' il resto che non va.
Ok, lo dico: sto così perché ho fatto il test.
Anzi, il Test.
Sì, quelle robe psico- attitudinali, con domande a scelta multipla: sì, no, forse. L'azienda vuole conoscere il mio profilo, vuole entrare nel mio animo più profondo, vuole sapere se conservo delle lampadine di ricambio.
Una delle duecento e passa domande era proprio “hai delle lampadine di ricambio?”. E che diavolo ne so io se ho delle lampadine di ricambio!
Dico no? Sarebbe giusto lo stesso: mica le ho prese io, altrimenti, poi, uscirebbe il profilo di mio suocero, che a profilo è un bel po' più panciuto di me. Con buona pace dei pantaloni beige.
Dico forse? Sarebbe sempre giusto: che ne so io se ce ne sono ancora, non so nemmeno dove le ha ficcate, o se magari se le è portate a casa sua, che gli servivano, o se, più probabile, mi sto inventando tutto e ha comprato solo quelle due che mi servivano. Una domanda, tre risposte esatte. Moltiplica per duecento e passa domande, fatevi i conti di quanti profili attendibili uscirebbero.
Sì, ma la risposta che conta è quella che dai.
Ah, sì?
Rifacciamolo allora, e rifacciamolo anche domani, anzi, dato che mi piace da morire fare il test, facciamolo tutti i giorni e vediamo se do ogni giorno la stessa risposta.
Allora hai una personalità multipla, complessa.
(E qui mi verrebbe da porgere i sentiti ringraziamenti ad un ben noto ortaggio!)
Vabbè, è evidente che sono indisposto e indignato per il test. Ci pensavo e ci ripensavo questa mattina, e continuavo a rimuginarci su che alla fine ho scordato di cambiare i calzini.
Ma certo, cosa vuoi, nessuno pretende di attribuire un'esattezza diagnostica ad un test psico- attitudinale. Serve solo per tracciare “un profilo”. Ecco cosa sono diventato: ora l'azienda ha il mio profilo e io sono quel profilo.
Spero solo sia quello giusto. Anche Harvey Dent di profilo era bello.
E' come con i calzini. Vallo a spiegare che erano giusti, che tutto il resto era fuori posto.
Tra le domande ce n'era una: “ti capita di sentirti un pesce fuor d'acqua?”. Come avrei dovuto rispondere? Ho risposto “Sì”. La risposta più semplice. Anche perché poi scatta la paranoia del trabocchetto: se dico sì sono un emarginato, se dico no un conformista, se dico forse un inconcludente. Alla fine ho scritto sì, mi sento un pesce fuor d'acqua.
La verità è che, a volte ho la sensazione che un maleodorante branco di mammiferi stia invadendo il mio acquario.